Un giro non molto lungo che parte da Enego e arriva a Rovereto, attraverso l’altopiano di Asiago e le valli del Pasubio, luoghi ricchi di testimonianze della Grande Guerra.
Nazione: Italia
Regione: Veneto/Trentino
partenza: Enego
arrivo: Rovereto
km: 126
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Si parte da Enego seguendo le indicazioni per il comprensorio sciistico Enego 2000, un irrinunciabile tratto di strada ricco di curve che sale sul Monte Lisser. Dalla cima ritorniamo sui nostri passi per inforcare la SP76 che corre lungo l’Altopiano di Asiago.Giunti ad Asiago, possiamo fare una sosta per ammirare la piccola ed elegante cittadina presso la quale sorge un imponente sacrario militare.
La meta successiva è il passo Xomo ai piedi del massiccio del Pasubio, che si raggiunge dopo aver superato il comune di Posina.
Questa zona fu un punto nevralgico nella prima guerra mondiale, a testimonianza di ciò sono ancora visitabili a piedi, la Strada degli Scarubbi e la Strada delle 52 Gallerie, entrambe opere dell’ingegneria militare, che servivano ad arrivare nelle trincee in quota al riparo dagli attacchi nemici.
Dopo circa 10 chilometri di curve, imbocchiamo la SP219 fino al passo Pian delle Fugazze situato sul confine trentino, da qui parte la strada per il colle Bellavista su cui è posto l’Ossario del Pasubio, altra testimonianza della Grande Guerra.
Da Pian delle Fugazze si prosegue sulla SP219 fino ad incrociare la SS46 del Pasubio, un nastro di asfalto ricco di belle curve, dove poco prima di Rovereto, si trovano le indicazioni dell’eremo di San Colombano arroccato su di una parete rocciosa a strapiombo sul torrente Leno.
Percorsi circa tre chilometri si giunge infine a Rovereto, Città della Pace, che offre altri spunti per immergersi nella storia del primo conflitto mondiale: la Campana dei Caduti i cui cento rintocchi suonano ogni sera in memoria dei caduti di tutte le guerre, e l’Ossario di Castel Dante che conserva i resti di dodicimila soldati della Prima Guerra Mondiale.
Una bella passeggiata con tante curve, avendo come filo conduttore la scoperta di luoghi segnati in maniera drammatica dalla storia, e che per questo invitano il motociclista alla riflessione.