Un vecchio detto recita “ci sono due tipi di motociclisti, quelli che sono caduti e quelli che cadranno” ovviamente ogni gesto scaramantico è consentito, però è un dato di fatto che ogni motociclista di lungo corso ha uno o più episodi da raccontare; ora cerchiamo alcuni classici della cadute nelle infinite variabili esistenti.
Per molti saranno banalità, per altri spunti per ricordare qualche aneddoto e spero che per qualcuno sia uno spunto di riflessione.
La gomma sbagliata
Spesso ci imbattiamo in persone che sono convinte che in strada sia meglio utilizzare gomme da pista perchè le “normali” sportive stradali non siano sufficienti. A me piace pensare che se le cosidette “gomme in mescola” non vengono omologate in tutte le più comuni misure e/o codici di velocità, lo facciano per dissuadere dall’uso di tali pneumatici in strada.
Succede infatti che queste gomme specialistiche necessitino di “lavorare” a temperature che in strada non sono raggiungibili nemmeno dai migliori smanettoni del passo, questo significa che con gomme meno tecniche si ottengono performance migliori.
Al contrario succede anche di vedere gomme prettamente stradali usate in pista dove si surriscaldano diventando improvvisamente scivolose quindi bisogna ricordare la regola “gomme da pista per i circuiti e gomme turistiche o sportive per le strade”.
La gomma fredda
Questa è forse la più frequente causa delle scivolate così in strada come in pista.
E’ difficile capire quando è calda quindi la regola è di essere particolarmente prudenti nei primi km e senza dimenticarsi che anche nelle soste di pochi minuti si raffreddano.
In pista con le gomme più tecniche è ancora più pericoloso quindi meglio dotarsi di termocoperte.
La cera sulle coperture nuove
Un grande classico, ne ho visto uno solo pochi giorni fa, un signore esce dall’officina del gommista con gli pneumatici nuovi sul suo scooter e nell’attraversare la strada derapa e finisce per terra nonostante le basse velocità. Infatti quando vengono prodotte sullo stampo viene applicata una cera per far si che la gomma non resti appiccicata, il problema è che serve percorrerci un po’ di strada per eliminarla e avere il grip giusto. Lo ammetto da ragazzo successe anche a me e da allora i primi chilometri li faccio con un passo molto tranquillo sia in strada che in pista.
La “rugine” invernale
Purtroppo i primi caldi stagionali sono ogni anno delle giornate molto tristi per il motociclismo, si verificano molti incidenti e questo è riassumibile in alcune semplici circostanze, dopo mesi di fermo siamo un po’ arrugginiti, meno attenti ed euforici questo è molto pericoloso.
Visibilità
Il bagliore del sole basso specialmente ad inizio e fine stagione spesso non consente di vedere le reali condizioni dell’asfalto, macchie di umido, brecciolino, foglie ma il sole non è l’unico nemico, le visiera scure diventano un dramma nelle zone ombrose e i cambi di luce tipici dei boschi nascondo spesso grandi insidie.
Per fortuna della maggior parte delle cadute, anche se al momento ci mettono in difficoltà, resta solo un ricordo su cui fare due risate tra amici motociclisti ma c’è una cosa indispensabile affinchè questo sia il positivo epilogo, è doveroso, ogni volta che saliamo in sella vestirsi nel modo adeguato e allacciarsi bene il casco!