Avete mai guidato un bestione del genere? Sembra cauto, tranquillo, lo sguardo trasmette armonia e pacatezza, ma… lo avete mai guidato?
Diffusamente schernito dai motociclisti e poco apprezzato dagli scooteristi, il Quadro 350S, evoluzione del 350D, è quanto di più divertente possa esserci per le nostre strade asfal-sterrate cittadine!
All’inizio, da motociclista, pensavo di aver dimenticato come si andasse in moto. Anzi, come si andasse in bici. C’è un trasferimento di responsabilità. Il Quadro deciderà per voi qual è il baricentro col quale guidarlo. Non sarete voi volenti o nolenti a impostare l’ortogonalità alla strada, così avanti, da decidere già al posto vostro.
Il Quadro 350S, evoluto sotto tutti i punti di vista, motore, design, telaio, promette un surplus di sprint e di cavalli che effettivamente mancavano nella prima versione. Soprattutto da fermi.
Dal punto di vista tecnico le innovazioni rispetto alla versione precedente “D” sono notevoli e soprattutto per nulla sottigliezze. Parametro fondamentale se paragonato ai concorrenti è il peso. Il 350S pesa, secondo la casa (ora trasferitasi in Svizzera) 200kg, ben 20kg in meno del Majesty 400 e 17kg in meno del TMax 530 (secondo quanto dichiarato dalla Yamaha). E ricordate che ha una ruota in più!
Per chi, a prima vista, giudica il Quadro come “troppo” ingombrante nel traffico, dico che come larghezza massima è 2cm in meno rispetto a Burgman 650 e TMax. “Veramente? Si!”.
In più, il cuore del Quadro 350S è completamente nuovo. Rispetto al vecchio 313cc che erogava 22cv, il nuovo motore, monoalbero in testa a 4 valvole, da 349cc è in grado di erogare 27cv a 7000 giri. Il serbatoio è di 13 litri di cui 3 costituiscono la riserva. Peccato per la mancanza dell’indicatore, c’è solo la spia.
Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che Quadro Vehicles è la detentrice del brevetto internazionale HTS (Hydraulic Tilting System) che garantisce un sistema di trazione del mezzo a 3 ruote, con il già collaudato sistema a doppio corpo ammortizzatore, su qualsiasi terreno! Superare i 130 orari risulta facilissimo, ancor di più se pensate che davanti a voi c’è una scocca che vi copre busto e gambe. La nuova geometria della sella permette alla vostra di schiena di riposarsi meglio, soprattutto dopo lunghi tratti, magari di strada non perfetta.
E in vista della nostra continua gymkhana tra le buche cittadine, il sistema HTS è, oltre che affidabilissimo, fortemente fidelizzante. Nessuna buca o ostacolo vi farà strizzare i freni cadendo d’anteriore, grazie alla stabilità del mezzo e alla frenata combinata… rovinare accidentalmente il Quadro risulterà prova impossibile. Ovviamente il motivo di cotanta affidabilità non è rintracciabile nell’incapacità del conducente stesso o dell’auto che sbuca di lato, ma nell’assoluta impossibilità di dover rovinare un mezzo così stiloso!
I cerchioni bruniti sono un must, così come, è la differenza del prodotto è proprio nei dettagli, la piastra che protegge l’impianto HTS.
Lo stop posteriore, a dispetto di altri “top” di altre case, stupisce nella forma e nel tipo di illuminazione, ovviamente a LED ma con un disegno molto originale. I due gruppi ottici anabbaglianti sono più belli spenti che accesi. Almeno in galleria, prediligiamo la sicurezza allo stile però!
In ultimo, per abitabilità, il Quadro 350S vince e stravince. In coppia, l’uomo non sarà costretto a posare il suo casco sotto la sella e portare con sé, più per evitare future lamentele che per galanteria, il casco della morosa. Entrano abbondantemente due caschi demi-jet e c’è spazio per eventuali antifurti e documenti.
Ora, il Quadro 350S è già disponibile presso le concessionarie. E’ un mezzo molto divertente e fidelizzante ma tutto questo costa un po’, come è però giusto che sia dato l’investimento tecnico e meccanico del prodotto: 6990 euro f.c. (comunque invariato rispetto al predecessore!)
Unico neo che fa storcere il naso su la quintessenza degli scooter per tecnologia è la mancanza di un semplice motorino elettrico che permetta la regolazione del parabrezza.