Prevenire, ovviamente! Ma la discussione è piu’ complessa e necessita di qualche approfondimento soprattutto per sfatare alcuni miti e luoghi comune che accompagnano questo argomento.
I paracarter sono, quasi universalmente, riconosciuti dai motociclisti come un “accessorio” utile ed effettivamente è difficile trovare un valido motivo per asserire il contrario. Ne esistono in commercio di diverse tipologie che si differenziano sostanzialmente per il tipo di materiale impiegato. Principalmente ne esistono in carbonio ed in teflon/nylon.
Per chi è affetto da “carbonite” (patologia che crea dipendenza dal carbonio, comune a molti motociclisti n.d.r.) la scelta cade obbligatoriamente su quelli in carbonio appunto. La resa estetica puo’ essere migliore ma, come sappiamo, sul mercato ormai vengono commercializzati manufatti in carbonio di tutte le qualità e tutti i prezzi. La qualità della fibra e le tecniche di lavorazione influiscono in maniera preponderante sul risultato finale e quindi sul prezzo e ci sentiamo di seguire la regola: alta qualità = alto prezzo. Di conseguenza è opportuno orientarsi su produttori di comprovata qualità onde evitare spiacevoli sorprese quando il danno è ormai fatto. Uno dei “contro” dei paracarter in carbonio è che devono essere incollati ai carter e quindi l’eventuale sostituzione puo’ risultare laboriosa.
Un’ altra opzione sono quelli in teflon, che a nostro avviso sono da preferire. In primis hanno il plus di essere avvitati direttamente sulle viti del carter e quindi sono facili da rimuovere e/o sostituire ed inoltre hanno prestazioni migliori. Il teflon ha un’ ottima resistenza al calore e al fuoco (non propaga la fiamma) ed ha anche ottime qualità di scorrevolezza superficiale, che sono tutte caratteristiche utili in caso di scivolata.
Il discorso invece si fa piu’ complesso quando si parla di tamponi paratelaio. Molti non li monterebbero per nessuna ragione al mondo, altri non possono farne a meno…perché? Secondo molti i tamponi piegano gli attacchi del telaio e creano piu’ danni che benefici, secondo altri sono un vero e proprio toccasana per proteggere le delicate parti che andrebbero distrutte in caso di caduta. Una regola fissa purtroppo non esiste, è impossibile prevedere le dinamiche di una caduta/scivolata e quindi sicuramente ci sono casi in cui i tamponi possono creare qualche problema. L’ unico consiglio che sentiamo di dare è di orientare la scelta verso prodotti in teflon di marche note e di alta qualità. In particolare crediamo che siano da preferire i tamponi che non si fissano direttamente al telaio ma preferire quelli che si fissano su distanziali, tipo quelli in figura:
Lo scopo principale dei tamponi è quello di assorbire l’energia generata dall’ impatto, tale assorbimento avviene attraverso la deformazione del tampone stesso. Se l’energia è troppa, puo’ capitare che la sola deformazione del tampone non sia sufficiente e quindi di conseguenza l’energia viene trasferita anche al telaio. In questo caso potrebbero effettivamente rovinarsi gli attacchi dello stesso… Un tampone fissato su una piastra/supporto invece puo’ assorbire maggiore energia…anche se il risultato estetico è un po’ penalizzante.
Molto utili sono anche i tamponi che proteggono i piedini della forcella e del forcellone. Hanno un costo molto contenuto ma sono ottimi per evitare di graffiare pezzi molto molto costosi…