Come potete costatare dalla foto in copertina, si nota con molta evidenza come l’abbigliamento non tecnico abbia messo in pericolo l’incolumità personale esponendo il proprio corpo a rischi. E come quello tecnico, invece, è riuscito a non far esporre le parti del corpo ad eventuali danni.
Questa foto, per la cronaca, ritrae una mia esperienza personale del 2007. Vi posso assicurare che i danni subiti, hanno interessato tutte le parti non protette da adeguato abbigliamento tecnico.
Per il resto è un’altra storia ma veniamo al dunque:
Con questo articolo cercheremo di dare una idea generale sull’abbigliamento tecnico e allo stesso modo, capire quello più adatto a noi per proteggerci.
IL CASCO: Il casco è il primo dell’abbigliamento tecnico, obbligatorio (legge dell’11 gennaio 1986), che assicura incolumità per la propria testa per eventuali cadute o semplici scivolate. Come tutti sanno, protegge la calotta cranica, la nuca e il viso (se è integrale), dagli urti o anche da semplici insetti e pietruzze (veri e propri proiettili alle alte velocità).
Malgrado più volte sia stato evidenziato il suo scopo vitale in caso di eventi sfortunati, ancor oggi non si ha la cura di indossarlo sempre. Per prima cosa bisogna controllare che il proprio casco abbia il simbolo dell’omologazione europea, riconoscibile con “E3” per l’Italia.
1) Casco “Jet” di tipo “aperto avanti”, la visiera può essere di lunghezza variabile, consigliato per un utilizzo cittadino.
Esempio:
2) Casco “Integrale” completamente “chiuso” riesce a proteggere tutto il cranio compreso il volto. Sicuramente è il Top in termini di sicurezza. Consigliato per tutti i tipi di utilizzo, pista inclusa.
Esempio:
3) Casco Modulare o Trasformabile, ha la possibilità di aprirsi completamente nella parte frontale. Consigliato in Città e per gite fuori porta, questo pur unendo i benefici del casco jet e integrale ha da parte sua lo svantaggio di avere un peso sostanzialmente elevato. (Per un corretto utilizzo bisogna sempre assicurarsi di aver bloccato la parte frontale in posizione aperta o chiusa)
Esempio:
Tipi di allacciamento, ne esistono 2 tipi omologati in commercio:
– Sgancio rapido di sicurezza (con pulsante “rosso”)
– A doppio anello (conosciuto come “2D”), più tecnico e sicuro rispetto allo sgancio rapido.
Materiali: I materiali in cui viene costruito sono sostanzialmente: policarbonato o fibre composite. Bisogna considerare sicuri e affidabili tutti i caschi “omologati” in quanto hanno superato le prove di Crash Test Europee. Di certo un casco in fibra (kevlar, carbonio, vetro) sono più resistenti e più leggeri ma giustamente hanno un costo superiore al policarbonato. Il casco essendo la parte “vitale” per la propria sicurezza suggeriamo di non badare al prezzo ma di prendere un buon casco in riferimento all’utilizzo del proprio mezzo. Che sia Policarbonato o Fibra prendetelo che sia BUONO!
Per sapere di aver preso un buon casco basta rivolgersi a Marchi notoriamente conosciuti del settore e leggendo le caratteristiche del casco scelto saprete se farà al caso vostro. Consiglio personale, spendete qualcosa in più per la sua qualità ma non per la sua colorazione!
La misura del casco: Prendere un metro da sarta (quello morbido), misurare la circonferenza del cranio. Il metro deve passare 1 cm sopra le orecchie e immediatamente sopra le sopracciglia. In base alla misura si controlla la tabella delle varie marche perchè una “M” di una marca può non corrispondere ad una circonferza di una “M” di un altra marca.
Indossatelo, all’inizio può risultare davvero stretto, fate attenzione che non stringa troppo (addirittura da farvi male alle tempie), le spugne sul viso tendono a cedere quindi non sono un problema ma l’importante che il casco sia tutt’uno con la vostra testa e non si muova (non abbia giochi). Un buon venditore ha a disposizione sia il metro che la tabella delle misure della marca che vi stà proponendo.
GUANTI: I guanti dal mio punto di vista dovrebbero essere il secondo abbigliamento tecnico obbligatorio per tutti i motociclisti. E’ pur vero che non sono di tipo vitale ma le mani, in caso di caduta o scivolata, sono le prime che utilizziamo come istinto per difenderci dagli urti.
Ricordiamo comunque i famosissimi “insetti” che a certe velocità quando arrivano ad impattare sulle mani, poggiate sui semimanubri, fanno davvero male!
Di guanti ne esistono di vari tipi, a seconda dell’utilizzo e dei percorsi che si affronteranno. Di certo per un utilizzo cittadino si preferiscono guanti in tessuto con la parte del palmo rivestita in pelle, mentre per un utilizzo da gite fuori porta è il caso di prendere qualcosa di più tecnico, avente inserti in pelle in più punti e qualche protezione in: carbonio, kevlar, Acciaio Inox, Titanio o plastiche dure nei punti critici di impatto.
Per tutti e due i tipi di guanti, ricordate bene che vi sia “l’attacco” che blocchi saldamente il guanto al polso. Mentre per un utilizzo prettamente “Racing” comprare guanti altamente “tecnici” che proteggano fino e sopra il polso.
Esempi:
In commercio esistono guanti specifici per Motard, Motocross e così via per tutte le discipline, ma il concetto è sempre lo stesso.
GIUBOTTO:
Essenziale per gite fuori porta, la sua funzione principale è quella di proteggerci dal vento in quanto è costituito da tessuti appositi. Vi sono diversi materiali di cui può essere fatto: in cordura, goretex, tessuto nylon, tessuto semplice, in pelle e materiali impermeabili. Fondamentale che il giubotto abbia le protezioni principali ai gomiti ed alle spalle, optional ma caldamente consigliato è il paraschiena che si compra parte e si innesta in una tasca già predisposta nella zona del dorso. Per motivi di qualità, resistenza e comodità si prerisce un giubotto in cordura perchè è un tessuto molto resistente alle abrasioni.
Ogni marca studia appositi materiali per rendere i tessuti sempre più impermeabili e resistenti, infatti, ognuna vi proporrà un nome diverso in base alla caratteristica del prodotto “Es. D-DRY”. Il giubotto più versatile è quello che ha gli interni rimovibili (imbottitura) per il cambio stagione inverno/estate.
Il giubotto in pelle è sicuramente il più resistente di uno in cordura ma non è molto comodo da portare anche se il suo stile è nettamente superiore. Anche il giubotto in pelle deve avere le protezioni, inserti elastici nei punti di articolazione e la “cernierona” nella parte bassa della schiena. La “cernierona” serve ad abbinare al giubotto un pantalone predisposto per rendere, con la chiusura della cerniera, un unico abbigliamento sicuro (tuta divisibile). Nel mondo abbigliamento tecnico si aggiunge negli ultimi anni il sistema AirBag. Alcune marche producono giubotti e tute aventi questa tecnologia.
Aprendo questa parentesi importantissima dell’introduzione dell’AirBag System, siamo molto speranzosi che un domani sia montato di serie su tutte le giacche da motociclisti (a prezzi accettabili).
Ecco un video che ricorda anche il nostro amato SIC per il test Dainese sull’efficacia dell’AirBag System
PROTEZIONI CORPO
Un passo molto “intelligente” è quello di dare un occhiata alle protezioni specifiche per i vari punti del nostro corpo. Il paraschiena è una delle protezioni, quali tutti i motociclisti dovrebbero indossare per qualsiasi forma di utilizzo della moto. E’ l’unica protezione che può proteggere in maniera sicura la vostra schiena da urti accidentali quali possono comportare gravissime conseguenze alla propria incolumità. I costi non sono cari parliamo intorno alle 50€ circa, ma lo benedirete quel giorno che vi servirà e vi maledirete quel giorno che lo avete lasciato a casa per non curanza di indossarlo. Esistono altre protezioni per il corpo, con le immagini vi darò una idea più precisa dei punti che andranno a proteggere.
PARASCHIENA:
La pettorina anch’essa molto consigliata, in questo caso è un gilet integrale ma vi sono in commercio alcune meno invasive e più semplici da indossare. L’importante sono le plastiche che proteggono il pettorale. Esistono altri tipi di Pettorine (o Giacchetto di sicurezza) solo che sono più indicate per un utilizzo Enduro del proprio mezzo oppure nei periodi estivi per non indossare i giubotti non traforati.
COLLARE:
GINOCCHIERE: Se non avete pantaloni tecnici o tute tecniche, allora è il caso di indossare anche le ginocchiere.
Certo a leggere sembra di diventare man mano come ROBOCOB, ma vi posso assicurare che ne faccio spesso utilizzo ed è solo una questione di buona abitudine…
Mentre qui in “rosso” vi evidenzio tutti i punti dove sono le protezioni appena descritte:
Continuiamo con l’abbigliamento tecnico…
PANTALONE: Anche per i pantaloni, il loro materiale, vale lo stesso discorso fatto per i giubotti solo che le protezioni le troviamo alle ginocchia “ginocchiere”, ai glutei in alcuni casi e per quelli Racing troviamo anche gli Slider “saponette” e para stinchi. La maggior parte dei pantaloni tecnici hanno la cerneria nella parte del dorso che si aggancia al giubotto superiore. Se prendete un pantalone in pelle si consiglia di scegliere quello con inserti elastici al “cavallo” per avere una maggiore libertà di movimento.
TUTA: Le tute esistono sia divisibili che intere. Anche le tute possono essere composte da diversi materiali come quelli elencati per i giubotti. Ma in questo caso tratteremo in particolar modo quelle Racing. Il dubbio che viene spesso a noi motociclisti è comprare una tuta intera o divisibile? Il primo pensiero è quello di prendere una tuta divisibile in modo da utilizzare il Giubotto anche da solo. Le tute intere o divisibili sono consigliate di indossarle anche per una semplice passeggiata, una volta che la si è comprata perchè lasciarla a casa?
L’errore più comune è quello di comprare in un primo momento il giubotto in pelle per poi acquistare in un secondo momento il pantalone in pelle compatibile.
In questi casi si ha una divisibile, neanche altamente professionale, ed il costo di questo capo “divisibile” sarà sicuramente superiore ad una tuta divisibile completa esistente già in commercio.
Ritornando al discorso qualità delle tute, è preferibile prendere una tuta ben traforata con diversi inserti elastici nei punti di articolazione, con protezioni varie oltre a quelle d’obbligo. Esistono anche protezioni esterne in carbonio, titanio o altri materiali. Alcune case produttrici vendono tute in pelle bovina ed altre in pelle di canguro. Sono tutte e due altamente resistenti ma quelle in pelle di canguro hanno un peso inferiore (più leggere). Una tuta non traforata in estate può anche farvi sentire male (sudorazione eccessiva), magari quando sarà inverno gli abbinerete una “sottotuta” calda. Badate bene che alcune piste vietano l’ingresso alle tute “divisibili” (n.d.r.)
STIVALI e SCARPE TECNICHE: Gli stivali, scarpe o stivaletti sono sempre consigliati, anche quando indossate i normali pantaloni jeans. In vendita vi sono diversi tipi di scarpe che proteggono bene il piede e la cavaglia e sono anche di stile per tutte le occasioni!