Partenza da Foggia capoluogo del fertile Tavoliere alla scoperta dei monti del subappennino Dauno che corrono lungo il confine tra Puglia Campania e Molise attraversando borghi antichi dalla tradizione contadina e boschi rigogliosi.
Nazione: Italia
Regione: Puglia
partenza: Foggia
arrivo: Sant’Agata di Puglia
km: 163
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Il viaggio inizia da Foggia in direzione di Lucera dove si può fare una sosta per ammirare il castello costruito da Federico II e lo splendido duomo gotico. Dopo aver imboccato la SP5 si fa rotta verso Pietramontecorvino; la località annoverata tra i “ Borghi più belli d’Italia “ è posta su uno sperone di roccia tufacea sulla cui sommità si erge il palazzo ducale e la chiesa della Maria Assunta.
Da qui si prosegue sulla SS17 e curva dopo curva si scende dal monte Sambuco attraversando Motta Montecorvino ,Masseria Goduti e Tertiveri nota per i resti di un’antica torre; la strada corre tra campi coltivati e uliveti fino a Masseria del Bisco da cui si svolta per la SP125 in direzione Troia uno dei borghi medievali più affascinanti dell’Italia del sud .Tra i suoi tesori più belli spicca la splendida concattedrale romanica con il suo rosone a undici raggi unico al mondo.
Da Troia per arrivare a Orsara di Puglia seguiamo la SP123 , una bella strada tra le montagne anch’essa ricca di curve, in seguito il paesaggio cambia di nuovo e tra distese pianeggianti di macchia mediterranea giungiamo a Deliceto dove consigliamo una sosta per ammirare il magnifico castello normanno e gustare la ottima cucina casareccia.
La SS91TER si arrampica verso Accadia ed in seguito si continua a salire per la SP101 fino a Sant’ Agata di Puglia che appare come un presepe aggrappato alla sommità della montagna. Il suo belvedere posto a 800 metri slm offre una vista spettacolare sul Tavoliere ed è in questo scenario suggestivo denominato “la loggia della Puglia” che si conclude l’itinerario.
Un itinerario che unisce diversi tipi di paesaggi su strade non sempre in ottime condizioni ma poco trafficate e comunque divertenti, senza tralasciare di gustare l’ottima gastronomia locale.