Tutti noi motociclisti, chi da anni e chi da pochi giorni siamo affascinati dalla tecnica di guida “in piega”.
Che la curva sia a raggio corto o lungo, la piega essendo “istintiva” in base alla velocità di percorrenza, assumerà sempre un raggio diverso. Avente come asse della ascisse l’asfalto e dell’ordinate la sua perpendicolare.
Esempio: (per chi riconoscesse le immagini nell’articolo, può scrivere una mail a info@italiaonroad.it in modo da poter inserire la fonte)
La piega in realtà è una vera e propria tecnica di guida e non un semplice movimento istintivo.
Importante ricordarsi che:
“La piega è tanto più corretta che sicura quando a parità di curva, la stessa la si percorre a velocità maggiore ma riducendo notevolmente l’angolo di piega.“
Cosa significa questo concetto poco anzi descritto?
Fondamentalmente significa che la moto meno la si piega e più aumenta l’appoggio della gomma a terra. Comportando logicamente anche l’aumento della velocità di percorrenza.
Infatti avendo più gomma a terra si potrà aprire la manopola del GAS più rapidamente, mantenendo comunque un buon margine di sicurezza.
In uno dei corsi seguiti, l’istruttore spiegava che la curva è perfetta quando:
“In tutto il suo percorso si resta piegati nel minor tempo possibile.”
Di certo non era riferito alla velocità, ma allo spazio in metri.
LA POSTURA
La postura è uno dei punti fondamentali per poter effettuare una piega corretta. Vediamo insieme questo filmato per prenderne spunto:
Realizzato da Enrico Bigioni di Motovelox (link diretto)
Come avete potuto notare a seconda delle fasi della curva, meglio conosciute come: Ingresso, Centro curva, Uscita (Stacca, Piega ed Apri!) si assume sempre una posizione diversa.
Un buon esercizio è abituarsi alla corretta postura facendovi aiutare da due amici, quali manterranno la moto, in modo da poter simulare una posizione in piega.
Anche se sembra di poco conto (molti la snobberanno…) vi assicuro che vi abituerà ad assumere la giusta posizione facendovi trovare avvantaggiati quando poi realmente vi troverete ad affrontare una curva in piega.
Buona norma, prima di salire su qualsiasi moto, scambiarsi pareri ed opinioni sull’altezza sella, semi manubri ed altro che vi farà percepire una sensazione di guida diversa rispetto a quella che siete di solito abituati.
Non fate mai l’errore di essere troppo sicuri di voi stessi. Se non siete dei veri esperti una moto, non vostra, potrebbe darvi minor feeling.
LA TEORIA DEI PESI: Esistono diverse teorie su come e su cosa si agisce in piega, ad esempio spingere sui semi manubri, spingere sulle pedane, etc etc.
Dalla mia esperienza posso dire che il movimento generalmente è istintivo, ovvero che stesso lo spostamento del corpo comporta una serie di fattori e di spostamenti di pesi, che sarà inevitabile “spingere” su alcuni punti. Quindi se si è alle prime armi bisogna pensare prima alle regole basilari e poi col tempo cercare di affinare la propria tecnica.
LA PRIMA VOLTA IN PISTA:
Alle prime curve/pieghe, facile che assumerete posizioni particolari
Questo fenomeno sarà molto più visibile a curve di “bassa” velocità con curvatura di raggio medio-stretto.
Le basse velocità sono un muro psicologico che il “conducente” dovrà abbattere. Le alte velocità, invece, consentono di raggiungere pieghe “notevoli” pur facendo uno sforzo fisico minore.
Nelle alte velocità, la maggior parte del lavoro lo svolgono le gomme, quali si contrappongono alla forza centrifuga in base al rapporto Grip/Velocità. Infatti noterete che in molti riescono a lanciarsi in curve a velocità elevate pur rimanendo incollati alla sella. (quasi impalati)
Invece a velocità basse, noterete che le gomme essendo meno schiacciate sull’asfalto vi daranno una sensazione di perdita di aderenza man mano che piegherete la moto. Per poter affrontare le curve a bassa velocità dobbiamo far riferimento alla nostra bravura “tecnica“, spostando il baricentro della moto.
Date un’occhiata a queste due immagini sono molto interessanti fonte Dinanimoto.it
Con tempo e pratica vi abituerete ad uscire sempre di più dalla moto, anche se all’inizio assumerete posizioni troppo eccessive. Comunque non saranno un reale problema perchè inizierete comunque a prendere confidenza con la postura, con la piega e col fatidico scroscio dello slider (saponetta) sull’asfalto.
Superato il timore delle basse velocità, possiamo lanciarci adesso in quelle ad alte velocità, ma cercando di adottare la stessa tecnica imparata precedentemente. Ma guardando il responso fotografico, però, pur avendo pensato di aver adottato la giusta posizione, potremmo aver invece ottenuto la famosa posizione a RAGNO (avvitati col busto al telaio della moto)
Questa posizione viene molto naturale perchè stesso la velocità ci porta a rimanere con la parte alta del busto, interni al cupolino. Mentre il resto del corpo (bacino/ginocchio) li teniamo verso l’esterno. Il risultato finale è una postura scorretta di poco efficacia e bruttissima a vedersi. Lo stesso errore, in realtà, lo commettiamo anche alle curve a bassa velocità.
“A meno che non siate Toni Elias che avendo una “particolar” postura riesca comunque ad essere veloce come un missile!”
Torniamo a noi…
Cos’è che non abbiamo ancora capito?
Semplice! Bisogna essere un unico corpo che compia un unico movimento preciso, cercando di essere quanto più lineari con la testa, col busto, col gomito, col bacino, col ginocchio e col piede.
ANDIAMO PER STEP – LA CORRETTA POSIZIONE DI GUIDA
La Testa: La testa deve assumere la posizione e lo sguardo dove ci interessa, dobbiamo seguire il cordolo interno per tutto il tempo fino ad arrivare quasi verso l’uscita della curva per poi indirizzare il nostro sguardo verso il cordolo esterno.
Il Busto: Il busto deve avere una posizione lineare tra la testa ed il bacino. Buona regola è caricare l’avantreno della moto col peso del proprio corpo quindi spostiamo il nostro corpo verso il serbatoio.
Il Gomito: Possibilmente l’avambraccio del braccio esterno alla curva, dovrà poggiarsi sul serbatoio mentre il gomito interno alla curva, dovrà essere morbido e puntare più o meno al ginocchio interno alla curva.
Fate molta attenzione a non forzare di mettere il gomito esterno come se fosse un ginocchio. La posizione alla BEN SPIES, come in foto, è uno stile ma non un esigenza. Infatti rischierete di stancarvi il braccio dopo 4/5 giri di pista. Il gomito esterno deve essere morbido, non rigido e non puntato.
Il Bacino: Il bacino deve traslare sul sellino ed andare verso la parte interna della curva. Esempio: In una curva a sinistra il bacino deve spostarsi verso sinistra ed il lato destro del “sedere” dovrà poggiarsi sul lato sinistro del sellino.
Il Ginocchio: Il ginocchio dovrà uscire dalla moto, senza mai esagerare, verso il lato interno della curva.
Ma mano che piegherete sempre di più e diventerete più esperti, vi sembrerà strano ma il ginocchio uscirà sempre meno ed a volte farete anche a meno di poggiare lo slider a terra. Il motivo è che acquisita la giusta posizione, il ginocchio diventa una sorta di “segnale”, di “indicatore” della piega, ma non è inteso come “perno” che vi mantiene la moto inclinata…
Il Piede: Una sua rotazione consente di facilitare l’uscita del ginocchio. Si consiglia di tenerlo quanto più dentro alla pedalina altrimenti toccherà terra prima del previsto. Per “dentro” intendiamo di non assumere la tipica posizione a PAPERA oppure di tenere gli stivali troppo esterni… altrimenti rischierete che al primo giro avrete già fatto fuori gli slider dello stivale.
Parlando di piede… avete notato il “PIEDINO” fuori che mettono i piloti prima delle staccata? Tecnica alla quale si ispira al MOTARD?
Ho notato che molti ragazzi la stanno utilizzando, ma senza alcun reale beneficio se non mentale. Se avete qualche dubbio se serva o non serva basta vedere la guida di Jorge Lorenzo che non ne ha mai fatto uso anche nelle staccate più estreme quindi… anche il “piedino” possiamo definirlo uno stile di guida…
E’ bene sapere che una piega corretta è data da una giusta traiettoria. Più riuscirete a prendere correttamente una traiettoria e più risulterà facile andare in piega. I due parametri viaggiano in maniera costante.
LA TRAIETTORIA
La traiettoria è la giusta direzione che va interpretata una curva o una serie di esse. A secondo del tracciato vi sono traiettorie diverse che comunque vengono migliorate o definite in base al responso cronometrico. Anche se le tecniche di interpretazione delle curve, orientativamente sono le stesse. Sempre da YouTube possiamo avere un idea visiva sulla traiettoria.
Realizzato da Enrico Bigioni di Motovelox (link diretto)
Letteralmente potremmo scrivere che per affrontare una curva dovremmo metterci più o meno nella parte centrale/esterna della corsia per poi stringere verso il punto medio, (il cordolo interno della curva). Seguendo il cordolo incominceremo ad intravedere il cordolo esterno che porta verso il rettilineo, a questo punto facciamo sfilare la moto seguendo l’esterno.
Se riuscirete bene a combinare il tutto, vi renderete conto di aver fatto una bella curva in tutta sicurezza. Per quanto riguarda la pratica, principalmente vi troverete ad affrontare la tipica “STACCATA” e poi l”APERTURA“. Su queste due fasi al momento soprassediamo, anche perchè sono due fasi relazionate al 100% con la pratica, quindi per il momento non sono di nostro interesse.
Un buon consiglio: Per imparare più facilmente, cercate di entrare in curva molto dolcemente, senza essere impiccati e con il motore ad alti giri. Tra l’altro non entrate pinzati.
Sarete molto più veloci se entrerete con la moto che scorre che con una moto impiccata in modalità “staccata della morte”.
Esempio pratico: Se avete una moto con fondo scala sui 14000-15000 giri e la curva la potreste affrontare di 2° (siamo intorno ai 12000 giri), potete tranquillamente affrontarla con la 3° marcia (motore circa a 8000-9000 giri), in modo da poter entrare più “fluidi” mantenendo però una velocità costante lungo tutto il percorso.
Questo permetterà di non essere distratti da altri parametri ma di concentrarvi solo sulla piega. Non badate alla sensazione “non sento il motore!” a quel numero di giri la moto è più che controllabile ed è solo una questione di abitudine.
Riepilogo e ultimi consigli utili:
1) Per imparare a guidare la moto in pista, il crono è l’ultimo dei vostri pensieri.
2) Dare molta attenzione all’argomento postura, vi aiuterà specialmente nelle condizioni d’imprevisto. Abbandonate l’idea del “già so tutto”, la teoria non è mai abbastanza quando poi l’andrete ad applicare…
3) Ai primi giri di pista dovete andare più piano del solito, il vostro scopo è quello di imparare le linee e di riflettere sulle giuste traiettorie da seguire. Molte volte le linee sono disegnate dai segni lasciati dai pneumatici sull’asfalto.
4) Memorizzata la pista, non cercate da subito il cordolo interno della curva. Uno dei segreti della traiettoria corretta è di ritardare il suo ingresso.
5) Ai lati della pista oltre alle tabelle dei metri, fate caso a piante, cordoli, segni, paletti e tutto ciò che può farvi da riferimento al prossimo giro per poter entrare in curva al punto designato. Non andate a memoria di “sensazione” perchè non sarà mai uguale e non redditizia.
6) Cercate di prendere spunto da persone che hanno il passo leggermente più veloce del vostro. E non pensate a sorpassarle ma cercate di imparare seguendo le loro linee. Nei sorpassi si commettono molti errori e poi non siamo qui a fare le gare…
7) Vi sono piste che non necessitano di staccate ma di far scorrere la moto (es. Mugello). Quindi imparate ad entrare fluidi e frenare col motore che se poi usate anche i freni, in molti casi, vi troverete a ri-accelerare prima della curva.
8) Non date manate di gas in piena curva e non entrate pinzati o pinzate in esse. Una volta entrati in curva (per imparare) abbiate le dita lontane dalla leva del freno e mantenete la manopola del gas costante.
7) Ogni pista ha un suo rapporto per la trasmissione della moto (pignone e corona). Se non siete esperti in materia cercate la marcia che vi dia maggior fluidità e tranquillità per la curva interessata.
8) Lenti o veloci che siate l’importante è che vi divertiate!
Ora non vi aspetta altro che tanta pratica… Enjoy!