In Australia, Phillip Island MotoGP, si è gridato allo scandalo della scelta del Flag to Flag.
In realtà se ci pensate, a chiunque può capitare di sbagliare e lo stesso vale per i colossi o professionisti o Bridgestone che sia. Errori di calcolo e sottovalutazioni sarebbe cambiato poco con o senza il monogomma.
Anche perchè nel caso di campionato “plurimarche” alcuni piloti avrebbero potuto girare ed altri no, quindi come si organizzava la gara?
Una parte di piloti col cambio moto ed un’altra no?
Confidando sempre che poi qualche marchio avesse indovinato la “mescola” per il nuovo asfalto. (DUBBIO)
Molte scelte sbagliate sono condizionate da tanti fattori tra cui, in primis, quelli economici. Una serie di Pre-Test si potevano fare? (FORSE)
Il rimedio più semplice è stata la scelta del Flag to Flag, o altrimenti bisognava rimandare il tutto. (FOLLIA!)
Comunque ieri tra curiosità, tifo e passione lo share della MotoGP ha fatto il suo pienone.
Infatti abbiamo visto i nostri piloti cimentarsi in acrobazie da crossfit, piroette, parkour e arti marziali che siano.
Ma se ben ci pensate, il PIT STOP in moto è sempre esistito nei vari campionati di Endurance e non solo.
Ma una futura MOTOGP a pit stop… vi piacerebbe?
Forse si, forse no o forse BHO!
Qui una serie di video sul Pit Stop: