Mezzo punto, un mezzo, zero virgola cinque; in qualsiasi modo la vogliate vedere, Sykes con la sua Ninja verde è arrivato a sfiorare il titolo iridato.
Sarà per questo che la casa di Akashi, supportata da un rinnovato interesse per il marchio e lo stile inconfondibile, si sia lanciata nello sviluppo e produzione di nuovi prodotti?! Quali? La Z750 và definitivamente in pensione per dar spazio alla Z800. In un periodo in cui le uniche supersportive più vendute sono, paradossalmente, le più blasonate e costose (proprio per chi può permettersele) la Ninja ZX-10R 2012, vice campione del Mondo, viene permutata dalla versione 2013 di cui parleremo più avanti; stesso discorso per la 600 che ritorna alla classica cilindrata 636.
Le novità non finiscono qui. Nel 2008 la Kawasaki fu la prima a riproporre la classica mini supersportiva anni ’80, dopo una lunga assenza dal panorama motociclistico e ovviamente in versione quattro tempi.LaNinja 250R (poi seguita da Honda CBR 250R), ebbe molto successo poiché unica sul mercato e quindi non solo appetibile per un determinato target ma soprattutto scelta con “poco imbarazzo”. Dopo 4 anni in cui la “Ninjina” ha spopolato (ad esser sinceri solo i primi due anni dall’uscita), si rinnova e aumenta di cilindrata per rispettare e al tempo stesso raggiungere il limite massimo (in KW) previsto dal codice della strada. Passa da 249cc a 296cc!
Motore.
Bicilindrico per aumentarne allungo e dosabilità, eroga 39cv (29KW a 10.000 giri) con una coppia di 27 Nm a 10000 giri. Il nuovo motore è stato ridisegnato e la componentistica aggiornata sia in termini di materiali (pistoni alleggeriti) che di ovvie misure: alesaggio e corsa 62,0 x 49,0 mm e condotti e valvole d’aspirazione maggiorati. Una chicca, da poter sfruttare anche nelle piccole piste di provincia, è la nuova frizione assistita FCC che ora è dotata di sistema antisaltellamento.
Ciclistica.
Per cullare il nuovo motore, il telaio a diamante è composto da tubi d’acciaio sotto al serbatoio più spessi per garantire rigidità. In piega ci si affida a un anteriore gommato 110/70 e al posteriore 140/70 (profilo aumentato rispetto al modello 2008 più che per un reale utilizzo, probabilmente per aumentare l’appeal da supersportiva). Le sospensioni sono la nota dolente della piccola di Akashi, probabile per la joined solution dal DNA non propriamente cittadino ma neanche sportivo, si è preferito puntare a forcelle anteriori telescopiche da 37mm e un ammortizzatore Uni-Trak al posteriore regolabile nel precarico in cinque posizioni, effettivamente dure.
ABS e Freni.
Fino a qualche anno fa, neanche esisteva; col tempo lo si è pensato e sperimentato edoggi troviamo l’ABS addirittura su una piccola 300 non incline alle staccate furibonde e “Melandrine”. E’ venduto comunque come optional a 500 euro circa ma, soprattutto sul bagnato, vale l’investimento. Il comparto pinze è rimasto inalterato rispetto al modello 2008 (all’anteriore un solo disco a margherita da 220mm con pinza a doppio pistoncino, così per il posteriore).
Strumentazione.
Un grave difetto presente sulla versione 2008 era la strumentazione “datata”. Fu presentata cercando di riprendere a modello quella dei modelli pre ’90; ma alla fine dei conti risultava semplicemente di vecchio stampo e “riciclata”. Nella versione appena lanciata la strumentazione è incredibilmente moderna, luminosa e più divertente delle sorelle maggiori. Lo schermo LCD, accoppiato a contagiri analogico, contiene quasi tutte le informazioni (l’unica che latita è la temperatura esterna, ma per quella non c’è bisogno di uno schermo che ce la indichi!).
Come gira?!
La Ninja 300 va davvero bene. E’ prima di tutto un piccolo sogno per neofiti e chi si avvicina al mondo delle moto per la prima volta. L’esborso per portarsela a casa non è esagerato: dovrebbe aggirarsi intorno ai 5000 euro; vero è che molti concessionari, soprattuto in questo periodo, tendono a proporre offerte molto allettanti per moto, in media, col doppio della cilindrata e spesso anche depotenziabili; ma il gusto per fortuna non è imputabile a valori economici o valutazioni di mercato.
Il peso non tradisce la manovrabilità (172kg a secco) grazie anche all’altezza da terra della sella che dista solo 78,5 cm. La risposta del gas è molto più pronta rispetto alle versione 2008 che “ruminava” fino ai 7 mila giri e poi da lì in poi cominciava a cavalcare! Il tachimetro sfiora i 180 Km/h e la Ninja si dimostra oltre che di nome, dalle linee estetiche incredibilmente riuscite perché graficamente copiate dalla sorellona 1000, anche di fatto perché resta stabile e poco ondeggiante.
La piccola “che vuol fare la grande” è molto apprezzata dal pubblico femminile ( su 13.600 unità vendute in Europa, il 22% del mercato era marcato “F”) e non è un caso che la nuova versione da 300cc sia ugualmente gestibile anche in città per dar modo anche a eventuali (non tanto eventuali visti i dati) motocicliste di destreggiarsi con garbo, facilità ed eleganza anche nel traffico cittadino
Ah, ad Akashi dicono che sarà disponibile da Natale… sarà un caso?!