Quando capita di leggere la scheda tecnica di una moto non è raro imbattersi in dati geometrici che probabilmente vengono ignorati perché piuttosto ‘’sconosciuti’’. Mentre informazioni come la cilindrata, la potenza ed il peso subito ci danno un’idea della moto le quote geometriche possono risultare astratte di difficile interpretazione.
Misure come l’interasse, l’ avancorsa e via discorrendo invece, se correttamente interpretate, ci dicono come sarà il comportamento dinamico della moto in questione, se sarà reattiva, se sarà stabile…
Interasse
Il primo valore che andiamo ad analizzare è l’interasse, probabilmente il piu’ semplice da interpretare. Semplificando, possiamo definire l’interasse come la distanza che passa tra i perni della ruota anteriore e della ruota posteriore, oppure la distanza tra i punti di contatto a terra degli pneumatici. In linea molto generale una moto con un interasse lungo sarà molto stabile sul dritto e piuttosto impegnativa da far curvare, al contrario un interasse corto aumenta la maneggevolezza a discapito della stabilità. Se paragoniamo l’interasse di una ktm 990 superduke con quello di una Harley Davinson V-rod noteremo una differenza consistente, dovuta al diverso comportamento dinamico delle due moto (non dovuto solo all’interasse). La lunghezza dell’interasse è molto variabile, sostituire la rapportatura finale o semplicemente ritensionare la catena determina infatti una variazione di vari mm.
Inclinazione cannotto di sterzo
L’inclinazione del cannotto di sterzo (e quindi della forcella) è l’angolo tra il piano orizzontale ed l’asse del cannotto stesso (che è complementare all’angolo di ‘’Rake’’ ovvero tra il cannotto ed il piano verticale)…la foto seguente ci aiuta a capirlo meglio:
Questa inclinazione determina la reattività della moto, ovvero la facilità con cui riesce a cambiare direzione. Facendo un discorso molto semplificato, se per assurdo guidiamo una moto con un cannotto perfettamente verticale avremo che ad ogni curvatura dello sterzo corrisponderà la stessa curvatura della ruota, sempre per assurdo se avessimo una forcella perfettamente orizzontale ogni volta che curviamo lo sterzo la ruota anteriore anzicchè ruotare si inclinerebbe, non permettendo alla moto di curvare. Quindi minore sarà l’inclinazione del cannotto tanto piu’ questo tenderà a rimanere diritto durante la marcia ma al contempo sarà reattivo ai comandi del pilota. Sulle supersportive infatti l’angolo del cannotto è piuttosto stretto, su un chopper invece le forcelle sono molto inclinate.
Offset e avancorsa
Queste due misure sono strettamente legate e sono senza dubbio le piu’ difficili da interpretare (e da misurare).
L’offset è la distanza tra l’asse degli steli della forcella ed il punto intorno a cui ruotano, ovvero il cannotto. L’ avancorsa invece ci dice di quanto è spostato indietro il centro di contatto dello pneumatico anteriore rispetto all’asse di sterzo.
Quanta piu’ avancorsa ha una moto tanto più sara stabile in frenata ed in accelerazione e di conseguenza per sterzare dovremo ”vincere” questa tendenza a procedere diritta rispetto ad una moto con avancorsa minore. Una volta in piega invece, tanto maggiore è l’avancorsa e piu’ lo sterzo tenderà a girare verso l’interno della curva.
Queste quote sono comunque molto indicative, e molto difficilmente se vi cimenterete nella misurazione i dati che raccoglierete saranno gli stessi forniti dal costruttore. Spesso infatti le quote ”ufficiali” sono frutto di calcoli e non sono realmente misurate dalle case. C’è da considerare, inoltre, che la moto durante la guida cambia profondamente la sua geometria. Ad esempio dalla foto seguente si capisce che durante una frenata l’assetto della moto viene stravolto: la forcella si abbassa, di conseguenza diminuirà l’interasse. La moto ”ruota” in avanti andando a modificare anche l’inlinazione del cannotto rispetto all’orizzontale e di conseguenza anche l’avancorsa cambia. In fase di accelerazione invece accade l’esatto contrario, percio’ si fa una distinzione tra i valori statici ed i valori dinamici, i secondi pero’ sono estremamente difficili da misurare e spesso vengono stimati con simulazioni al computer.