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L’importanza del serraggio controllato. La chiave dinamometrica
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L’importanza del serraggio controllato. La chiave dinamometrica

Settembre 18th, 2013 Antonio Dota Articoli e Notizie, Articoli Tecnici

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La manutenzione della propria moto è un qualcosa che va oltre il concetto stesso di manutenzione di un organo meccanico, il prendersi cura della propria due ruote è una parte fondamentale del particolarissimo rapporto che si instaura tra un centauro e la motocicletta. Per poter lavorare in sicurezza senza fare danni è indispensabile, oltre ad una spiccata dote di manualità, dotarsi di utensili di prima qualità…anche l’intervento piu’ semplice senza le chiavi adeguate puo’ trasformarsi in una odissea. Oltre ai vari giraviti, pinze, chiavi a bussola ecc ecc è importante acquistare una chiave dinamometrica per effettuare serraggi controllati.

Se andate a spulciare il manuale di uso e manutenzione della vostra moto, nei paragrafi in cui sono descritte le operazioni di manutenzione troverete delle note che vi informano che determinati dadi o viti vanno serrati con precisi valori di coppia. Prima di spiegare cos’è la coppia di serraggio è opportuno soffermarsi un attimo sulle viti e sul loro “funzionamento”.

Senza impantanarci in discorsi troppo accademici ci basta sapere che la stabilità degli accoppiamenti filettati è dovuta all’attrito che si sviluppa tra i fianchi dei filetti della vite e della madrevite e tra le superfici di appoggio di vite e dado. Infatti quando si serra una vite si provoca una trazione del suo gambo che tende ad allungare la vite; la conseguente reazione elastica del materiale della vite mantiene premuti fra loro i fianchi dei filetti generando l’attrito sufficiente ad impedire lo svitamento spontaneo dei due organi. E’ chiaro quindi che piu’ si “avvita” e maggiore è la trazione che di conseguenza viene applicata sul gambo della vite.
In una moto tutti i bulloni e dadi sono soggetti a vibrazioni e sbalzi di temperatura che possono favorire lo svitamento degli stessi, provate ad immaginare le conseguenza di una pinza del freno anteriore che si svita durante una staccata…
La forza con cui si avvita una vite (in realtà non è una forza ma un “momento”) viene misurata in NM, ovvero Newton Metro e come abbiamo visto è strettamente legata all’attrito che si genera tra la vite ed il bullone.

Quindi i valori di NM riportati sul libretto di uso e manutenzione indicano con quanta “forza” devono essere stretti i vari bulloni per essere sicuri che non svitino. Se questi valori non sono rispettati possono verificarsi due tipi di conseguenze:

– Se il serraggio è troppo basso la vite (o il bullone) puo’ svitarsi;
– Se il serraggio è troppo alto la vite (o il bullone) puo’ spezzarsi o deformarsi in fase di avvitamento/svitamento.

Per effettuare serraggi controllati è necessario affidarsi ad una chiave dinamometrica che permette di avvitare viti e bulloni in maniera tale da evitare che si svitino o che si spezzino. Premettiamo subito che il costo di questo tipo di utensili è piuttosto salato ma sicuramente le conseguenze di un serraggio sbagliato possono essere molto peggiori!

Chiave dinamometrica a scatto

E’ il tipo di chiave piu’ comune ed il suo funzionamento è completamente meccanico. Per semplificare all’osso il suo funzionamento possiamo dire che è composto da:

– una sferetta;
– una molla;
– un dentello che blocca in posizione di tiro il quadro di attacco della bussola.

Quando regoliamo la coppia di serraggio non facciamo altro che regolare il precarico della molla (maggiore sarà la coppia stessa, più verrà precaricata la molla). La molla insiste sulla sferetta che tiene in posizione “di tiro” il dentello. Quando in fase di serraggio di un dado raggiungiamo la coppia impostata la molla cede (si accorcia per intenderci) la sferetta si abbassa e libera il dentello. Il dentello, una volta liberato, libera di conseguenza il quadro di attacco che scatta in posizione di riposo emettendo il “click”. Avvertendo il “click” sappiamo di aver serrato alla coppia impostata. Per ricontrollare il serraggio, o per serrare un altro dado, è sufficiente ruotare di qualche millimetro la chiave in senso opposto (come se dovessimo allentare) e la nostra dinamometrica è di nuovo pronta per essere utilizzata. Essendo il meccanismo di funzionamento relativamente semplice è facile trovare sul mercato chiavi dinamometriche a scatto di scarsa qualità. Una chiave di materiale scadente o di scarsa precisione puo’ darci l’illusione di aver effettuato un serraggio ad hoc ed invece proprio l’eccessiva tolleranza causata da materiali ‘’economici” crea coppie di serraggio sballate. E’ necessario quindi affidarsi a marchi conosciuti per essere sicuri di acquistare un prodotto di alta qualità (con 100€ si acquista un ottimo prodotto), ed in italia possiamo vantare i marchi leader in questo settore.

Le chiavi dinamometriche a scatto hanno un “range” (ovvero un intervallo di valori) di coppia, generalmente le piu’ piccole variano tra i 5nm ed i 25nm, le medie dai 10nm ai 60nm e le grandi da circa 40nm ai 200nm ed è necessario quindi sapere quale tipo di chiave puo’ andar bene per le operazioni che vogliamo effettuare. In linea generale sulle moto si riesce a fare tutto con una chiave media (10-60nm) tranne operazioni piu’ grosse come il montaggio delle ruote o del forcellone per le quali è necessario una chiave con un valore massimo oltre i 100nm (diffidate di chiavi che promettono un range troppo ampio). Infine, per preservare la precisione del serraggio è importante che la chiave non subisca urti e che venga sempre riportata sul valore di coppia piu’ basso quando non è utilizzata.

beta classica

usag classica

 

Chiavi dinamometriche elettroniche

Le chiavi elettroniche hanno lo stesso principio di funzionamento delle chiavi a scatto ma hanno il plus di essere dotate di un display digitale che ci “avvisa” quando raggiungiamo il valore di coppia impostato.
In base alle varie tipologie quando si raggiunge il valore di coppia impostato tale valore puo’ apparire direttamente sul display oppure il segnale d’avviso puo’ avvenire tramite una serie di led che si accendono all’avvicinarsi del valore desiderato, spesso il valore limite viene accompagnato anche da un segnale acustico.
Il livello di precisione di queste chiavi si attesta intorno al 3-4% (come quelle a scatto) e quindi l’unico plus è nella facilità di utilizzo. Purtroppo il costo di questo tipo di strumenti è ancora molto salato e quindi per un uso amatoriale non trovano particolari vantaggi…

beta elettronica 599DGT_display

usag elettronica

Un’altra tipologia di strumento per il serraggio controllato sono i dispositivi elettronici tipo quello in figura (figura del dispositivo usag). Questi in effetti non è una chiave dinamometrica a tutti gli effetti ma è un dispositivo che puo’ essere utilizzato con una qualunque chiave a cricchetto, leve a T e quant’altro. In pratica inserendo questo strumento tra la chiave a cricchetto e la bussola è in grado di leggere il valore di coppia che si sta esercitando e quindi avvisare (sempre tramite un beep, led display) quando si è raggiunti tale valore. Il vantaggio principale di questo tipo di strumento è che hanno un range di utilizzo molto piu’ ampio di una dinamometrica classica ( 10-200nm ad esempio) e quindi per una moto potrebbe essere economicamente vantaggioso (i prezzi si aggirano intorno ai 150€) rispetto ad due dinamometriche. Il principale limite pero’ è dato dalla sua stessa forma che ne rende difficile l’applicazione in punti angusti tipici di una motocicletta.

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Antonio Dota

Antonio Dota: Napoletano, laureato in ingegneria, lavora e vive a Milano. Appassionato di motori, dalle corse ai minuziosi particolari tecnici dei loro meccanismi interni.

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